Migranti. Renzi: “L’Italia può farcela da sola”

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di Carlo Barbagallo

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Problema migranti/profughi: vorremmo capire chi vuole rassicurare il premier Matteo Renzi quando, con molta sicumera, afferma pubblicamente, nel corso della ribalta mondiale dell’Assemblea dell’ONU, L’Italia farà da sola (…)?

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Se l’Europa continua così noi dovremo organizzarci in modo autonomo (…). Renzi vuole rassicurare gli Italiani o i migranti/profughi? Per il premier italiano la verità è che manca la volontà politica di trovare una soluzione all’ondata migratoria nel Mediterraneo (…). È come scoprire l’acqua calda: è evidente che uno dei nodi maggiori sulla questione migranti/profughi riguarda la volontà politica di trovare una soluzione. “Volontà” che fino ad oggi in Europa, ma anche in Italia, nessuno ha espresso con chiarezza, mentre la semplice “accoglienza” risolve ben poco ed anzi aggrava la situazione.

migGiuseppe Marino sul quotidiano Il Giornale dà una interpretazione alle dichiarazioni del premier: Renzi indossa la sahariana e lancia la campagna d’Africa. Non c’è solo «Ippocrate», l’operazione in Libia, dietro le parole del premier italiano all’Onu, ma un piano politico per l’Africa che ha due obiettivi: cercare sbocchi per le nostre aziende nel «continente nero» e tentare di imbrigliare l’ondata migratoria (…). Marino mostra anche l’altra faccia della medaglia: .L’obiettivo del premier in realtà è soprattutto interno: i sindaci, compresi quelli di centrosinistra, sono sempre più preoccupati dagli sbarchi dall’Africa e soprattutto dall’aumento di profughi da ospitare. Renzi, viste le batoste elettorali della Merkel, sa che la questione può diventare un problema anche per lui (…). Non ci vuole molto, dunque, a comprendere come stiano effettivamente le cose. Tutto semplice? Non tanto: Alla fine le minacce di «far da sé» si tradurranno nel tentativo di stringere accordi con i governi africani dei Paesi da cui partono i migranti (a febbraio Renzi ha visitato Nigeria, Ghana e Senegal, portando con sé le imprese disposte a investire), ma dovrà vedersela con Parigi e Londra, che hanno i loro interessi in Africa (…). È questo lo scenario delle prossime settimane, dei prossimi mesi.

L’esperienza scaturita dal recente vertice di Bratislava ha mostrato una Unione Europea ormai divisa in tre blocchi: l’Eurozona, l’Ue a 27 senza la Gran Bretagna, e il gruppo di Visegrad con i quattro paesi dell’Est (Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca) che vogliono un bel muro contro i migranti, cosa che temo desiderino anche tanti altri Paesi. Ma, come è stato fatto notare da più parti in causa, la spaccatura evidente che si è registrata nel direttorio Francia-Germania-Italia, andato in frantumi dopo nemmeno un mese dal vertice tenuto a Ventotene.

matteo-renzi-allonuFin quando reggerà la sicumera che Matteo Renzi mostra ogni qual volta ne ha la possibilità? Non sappiamo fin quando potranno reggere frasi come Va bene l’attenzione alle regole, e noi le rispettiamo, ma possiamo dire che queste non funzionano e lavorare per cambiarle. Noi non possiamo fare la foglia di fico ai problemi degli altri: io non sono fico e non sono foglia; noi non vogliamo far finta di nulla. L’Italia vuole più Europa, ma vuole Europa diversa e su questo si fa sentire. È come se si giocasse una partita a poker e si bleffasse, ritenendo che siano gli altri giocatori a bleffare. Il gioco vale sino a quando non c’è qualcuno che dimostra d’avere le carte migliori in mano. E, volente o nolente, di carte “migliori” il premier italiano ne ha ben poche.

Quanto espresso all’Assemblea delle Nazioni Unite, Matteo Renzi lo aveva espresso intervenendo al Wired Next Fest a Firenze prima del vertice di Bratislava, affermando Sull’immigrazione, il punto non è che noi vogliamo accogliere e loro no. Se è giusto salvare tutti in mare, non è giusto accogliere tutti solo in Sicilia e Puglia. Noi siamo italiani, quindi generosi, però non possiamo lasciare che un problema come l’immigrazione esploda per l’incapacità dell’Europa (…).

Il risultato di quelle affermazioni? Forse soltanto gli elogi che Renzi ha ricevuto dal segretario di Stato americano Kerry e dallo stesso presidente Obama. Ma, forse, anche gli elogi sono soltanto parole…

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